20101102
T'aspettai.
20101020
dritto e a dirotto.
ora che l'impero è caduto, ora che non governo più, che più governerò.
son caduti i petali. le consolle. i party zeppi, i salvadanai zuppi, i mendicanti zoppi.
ma ci trasferiamo poco fuori.
come il fiume che si perde inconsapevole tra le braccia del suo mare.
20101003
Per quanto.
20100930
spesa.
20100913
via pasubio e ritorno
20100831
onde evitare di annegare
Per le coca cole bloccate nelle macchinette lungo la stazione e per i gatti finiti male lungo la tangenziale e per i tatuaggi da cancellare e per le agende lasciate in tram e ritrovate da chi di certo non le potrà capire. Per le labbra screpolate per le mie gabbie ristrutturate per le tv senza segnale e per i doganieri che sanno arrotondare. Leccami le lacrime, feconde piogge acide. Perché ho perso ancora a Space Invaders, perché non trovo più il libro di Lautramont, perché ieri una telefonata ha distratto il mio intento suicida. Asciugami le lacrime che piovono fuori stagione e salvaguarda senza guardare i miei iconici cambi d'aspetto. Blocca le mie furie omicide contro i fotografi senza spessore contro i cantautori senza carisma ed i pittori che non omaggio la cornice. Taci le bestemmie quando non trovo parcheggio e sorreggi la mia bassa autostima ricordandomi che c'è sempre di peggio. Fammi sentire dio quando ti faccio venire e grida ai cieli che ti vibrano le cosce. E polarizza i miei disturbi quando sbaglio al tirassegno e quando mi rassegno fammi capire che non c'è di meglio. Disinfestami la rabbia, convincimi che comprare a rate è una fregatura senza un lavoro fisso e se mi fisso con i detti popolari o se mi trovi a salmodiare oltre lo specchio portami altrove, a far l'amore sui binari dove sotto i piedi ci sta l'edera dove non ci sono bicchieri da interpretare e dove esiste solo quello che voglio vedere.
20100826
accidente
Bruciami dentro. Bruciami d'entro un certo margine. Je suis l'inspiation. Aspetta. Aspettami che ti raggiungo. Su di qualche muro immaginario lessi la storia di una donna in fiore a cui vennero aperti i germogli e che poi scelse di crescere ed appassire lontano da chi la seppe iniziare.
Fugace paura e due bernoccoli. Occhi aperti.
Vestiti e prepara la valigia, siamo in ritardo.
20100708
come me lo spiego.
20100701
ORE di TAG
"L'onda non riesce a prendere
il fiore che galleggia:
quando cerca di raggiungerlo
lo allontana."
E mi sfiguro.
20100517
what else matters?
"You may not be her first, her last, or her only. She loved before she may love again. But if she loves you now, what else matters? She's not perfect - you aren't either, and the two of you may never be perfect together but if she can make you laugh, cause you to think twice, and admit to being human and making mistakes, hold onto her and give her the most you can."
20100516
ore che le so far gridare tutte
20100403
mo ro si ca
Padre Bernardo proviene dalla Colombia. E m'h mandato a Compostela.
20100228
cavalluccio
I giorni sono passati su ritmi dolci e fuggevoli, orgasmi rapidi, ai bordi delle strade, su di anime sterrate, su vie ancora non tracciate. Io penso a Bernard, al fatto che vorrei ritrovarlo e capire la sua saggezza. E penso a te, che la notte passata mi hai fatto sentire il mare dopo tanto tempo, oltre le corde della mia mondana noia, sotto una luna ingrata e troppo lontana. Nelle orecchie di chi sente senza ascoltare hai fatto tornare la voglia di vivere, ad un corpo senza pretesa hai ridato malizia, con la tua bocca nuova conchiglia, con la pelle mia, fresca a meraviglia.
E' per questo motivo che ho pensato di regalarti proprio quel caro cavalluccio marino, fuori luogo e fuor d'acqua come sempre sono anch'io.
20100210
sempre uguale a mai
forse una vita non può bastare per tutti i progetti che ho, ma di certo questi progetti valgono la vita intera.
20100201
nuo,vità
mi sveglio ma sogno ancora. sento gonfie le labbra. la mia routine è costituita da problemi e adesso che non sembrano esserci, problematizzo la loro assenza. sentimenti forzati, tristi riclicli, autoconvincimenti banali. finalmente qui non c'è niente di tutto questo.
non rappresenti la medicina ad un vecchio male, piuttosto il colore vivo ad un quadro sbiadito. la differenza è notevole, se ci pensi bene. il piccolo infinito che mi fai vivere trova la sua straordinarietà nel suo essere atemporale. non mi ricordi niente, non mi ricordi nessuno. sembri solamente rispondere a domande che non mi sono mai riuscito a porre.
20100117
20100103
breve canto del trovatore
quel che cantando volevo scordare.
pustola del cuore mio,
pista di ballo d'ogni mia ventura mentale.
20091229
picche, pecche, pacche (?).
20091227
20091225
gloria in excelsis deo
20091223
down to the undreground
mi vien da sorridere. leggere i vostri intrallazzi senza imbarazzi.
se solo aveste la tenacia e il masochismo errante che posseggo, saremmo già più là... nel sottobosco della produzione, nel jet-set dell'indipendenza, dell'informazione.
fioca luce in fioco fuoco.
20091213
vinco io
un uomo in duomo
20091207
e ricucivi i polsi a tutti.
E NON MI TOCCARE, PERCHè NON TE L'HO CHIESTO.
e chi cazzo ti ha domandato un giudizio sulla mia realtà, come risposta, conosco da solo le mie contraddizioni. fa freddo. e che gelo.sia, allora.
non riesco più a sopportare questo odio.
non riesco più a supportare questa maschera.
20091205
più fragile che mai
poi mi trascinerà per tutta la città... balliamo ancora un pò, la notte aspetterà.
la cervicale
il pubblico che non mi merito e che ora è già un ricordo.
20091119
slalom
20091118
20091115
rido senze nido
20091114
come
20091112
muovo le molecole immobili
20091109
grazie manuel
e si strappano i muscoli dopo quasi 20 km di corsa, e si stancano le orecchie dopo quasi 20 volte successive d'ascolto della stessa canzone. credo di no. le coppie sono troppo spesso composte da tre elementi. "puoi fingere bene ma sai che hai fame". guardarci al bancone del bar con l'alcol che divide i nostri corpi. la pretesa della priorità cronologica, del destino come garante, della poesia come chiarezza. maledette le metafore e ogni tipo di allusione verbale, di metafisica linguistica. ed io che già ultimavo testi e piazzavo viaggi. dentro al backstage, nelle città dei mangia rane, nella regione delle focacce, nella mia terra dei boschi, nel paese dei tulipani, nella valle dei castelli. quante prioezioni inutili.
... ma a chi relegare i dubbi della mia idiozia, le mie paure, i tradimenti che sopprto? sono le parole di manuel che mi tengono compagnia, per quanto se la tiri, mi fa tirar il carro.
nelle ore dopo.
20091108
un mare prosciugato.
20091107
reso conto
però io ho una risorsa più grande. sono mosso dall'amore. ogni mia azione ha l'odore del divino. e mentre la più rea delle anime t' ha dato una mano, trova in me il massimo dell'appoggio, quando mi suggerisce di "amare il mio nemico". Perchè io ti sorriderò, proprio come hai fatto tu.
20091105
chi non cerca trova.
attento a ciò che cerchi.
potresti trovarlo.
20091103
j'ai un cœur qui sait quand il a raison...
è stato bello quel che è stato, in fondo è stato tanto, non è stato niente.
"ho messo le mani in tasca
e ho sputato sulla tavola"
20091101
assez vu
il possesso disperde la passione.
20091029
la cucina che grida "niente" in spagnolo
ho lasciato sulla tua porta il mio sorriso
non l'ho più ritrovato da quando son partito
20091028
radar
ci vorrebbero adesso le fiabe ed i cartoni natalizi. oggi sono buono. ed ascolto i pisani morendo dalle risate. MA ALATO. che giornata difficile. un cannone a colazione, e la sorpresa delle 10. e la sorpresa delle 12 che spara cannoni in aria e cannoli in pasticceria. per recuperare le forze. ora che posso scegliere ho il lusso di sbagliare ancora. per dio, stai fumando quel drum.
"OK" - dico tra me e me - "sono fregato".
"penso,sfido io, da quanto mi son fatto ho venduto pure il mio motorino nuovo"
20091026
a bè
Tre oche, due oche, un'oca, un ochino, un ochè.
Alla fonte del re.
STARE IN MEZZO ALLA GENTE NON è PIù DIVERTENTE
facciamoci un giro nel frullatore.
HO CHIUSO GLI OCCHI DENTRO UN FARO.
20091025
0102
dì, Tò: dietro un dito!
ma quello che scrivo è più favola che realtà. sono prima di tutto "storie", ancora prima di essere "fatti" sono storie. storie vere, ma pur sempre storie.
e remo (contro). e remo (ancora). da solo sull' eremo. è una gran cosa con - fondersi l'un l'altro. ho masticato semi di mela in onore del disco del maestro che uscirà a novembre. poi ho capito che la geometria metafisica è una scusa intelletuale. infine ho fatto mia l'idea che quando sarò qualcuno diventerò pure qualcosa, e se diventerò qualcosa dimenticherò qualcuno, più di uno!
20091021
mercoledì mattina
"Eccellente è l'azione che ha in se stessa il suo fine, che cela in sè null'altro che l'azione stessa"
forse era questo che intendevano dirmi quando m'hanno chiamato statega, calcolatore, poco impulsivo, troppo previdente, che si preclude la gioia delle sfumature e non morde il presente perchè ondeggia banalmente tra passato e futuro.
20091019
pev
mentre noi siamo il privilegio senza lucro del sentiero aperto.
siamo utili ma incompresi per la sintassi del vostro pensiero.
come i punto e virgola nei temi.
20091017
e scusa, esclusa (...)
20091015
tra zzz e wow.
20091014
ultima
E poi ho scoperto di essere ancora acerbo. sono rimasto il bebè permaloso e geloso del suo biberon. mi sono seduto sul tasto reset ed ho riavviato tutto, ancora e ancora e ancora. perchè non mi interessa se vuoi ricucire una ferita aperta (io non esisto, sono una proiezione). e nemmeno se quest'altro vuol vedere mostre nella città della moda (vai ad ubriacarti in colonne). e nemmeno se non riesco spiegarti che l'odio è retroattivo e che gioco con il mio cappio d'oro tutte le mattine.
hai voluto scivolare nell'adolescenza confusa di nuove geometrie. hai voluto rinunciare a seguire una precisa via, preferendo giustificazioni poetiche e patetiche. hai voluto portarti dietro altre persone fingendo l'ingenuità. (ma come mi permetto io, a parlare) delirio d'onnipotenza di un INTRUSO senza coerenza.
adesso che vi ho eliminato tutti quanti mi rimane solo il coraggio dell'atto finale. quello cattivo che narrano i libri e i film e i telefilm e le anziane sul ciglio della porta. è banale credere nelle grandi cose, è ridicolo cedere alle piccole. è abominevole tener due piedi in una scarpa. perchè valgo entrambe, le scarpe.
i sogni del chiodo che non sa schiacciare
drammatico.
20091013
telescopi giganti per seguire le stelle
come non trovare mai la forza d'affiorare.
io ti ho chiamato per novità interessate e non per novità interessanti. ma non mi hai risposto. mi sono tolto la maschera. mi sono tolto la barba. mi sono tolto i monili. mi sono tolto il talismano e forse l'ho perduto, dove l'ho lasciato? nel week end vicino firenze accoglierà la mia fantasia con la sua Creatività. nel castello delle principesse alcolizzate e dei principi drogati. e poi tornando solo cavalcherò il bivio del tumulto. che tristi queste notti, la sveglia dei sogni strilla alle 4 e mi ritrovo sempre abbracciato al cuscino.
another race of vibrations
20091012
di pelle nera
ora, s'ascolti bene, non c'è più nulla da ascoltare! c'è un'aria che manca l'aria. e se qualcuno manca, non è colpa della mira. prepariamo un fardello nuovo (lenta-mente va-ligia) e partiamo verso un posto isolato, dove la pioggià la si accoglie con fragore e dove il sole sa colmare le distanze. MA io odio il terzo incomodo pure se fa comodo. odio le traidi. odio le tre api della mia foto: succhiano lo stesso succo. non si amano i triangoli. non si succhiano i triangoli. e sto giubotto mi fa più figo.
"E' quello che sai che ti uccide o è quello che non sai
a mentire alle mani, al cuore, ai reni"
20091009
precis'azioni
Più che di attrazione fatale, parlerei di baratro accoglente.
Più che di colmare un vuoto, parlerei di completare un quadro.
Più che di fruizione dell'inconscio, parlerei di evidenze negate.
Più che di occultare la verità, parlerei di palesare l'istinto.
Più che di custodire un segreto, parlerei di sguainare un sogno.
20091003
o notte dove vai, ti avevo detto no!
---
odio la pena, le senetenze, la penuria dell' azione. tarpo le ali al fottuto giovane illuso che giocava con le piume e con la cera. se lo vedo in volo gli sparo a vista. e perdonami se non aprirò il vaso, ma sono distinto dalla gente con istinto. sadica paura e gioia del risveglio, sta qui con me, non mi lasciare, fatti volere, desiderare. vorrei giocare a nascondino, alla caccia al tesoro, vorrei comprirti d'oro. giocare al dottore, al farmacita, vorrei provare la conquista. l'ebrezza del coprifuoco e la vita dentro al viaggio. vorrei trovar coraggio.
per donami.
Adieu, anzi adieux.
20091002
πίθος
una tintura di iodio senza di me. cosa rimane? i coglioni pieni dell'ermetismo e degli artifici e della retorica e delle parole e delle potenzialità e soprattutto della teoria sui magneti da applicare alle persone.
(il mio organo hardcuore cita nuovi busillis da dedicare: brùciati o bruciàti?)
fattelo dire scrittore di tabù su lavagne nere: es stultior asino !
cop & rtina
vi salvo il biglietto, signori cari, e di ogni ruga vostra sarà favella. come quelle della possessione, dell'amore eterno e della gratitudine. la spalla forte l'un dell'altra siete, timorosi del mondo intorno a voi, amanti dei giorni vivi ancor. "grazie bambino".
e me ne vado lucente.
20090930
il sesso e la città
prevenzione e preconcetti, è un fatto di natura. e saggezza millenaria dentro ai baci perugina. ma in ogni ovvietà si nasconde un briciolo di verità. "la verità è ricurva". e dunque capita che nella semplicità d'una citazione letta, si trovi una chiave di risposta ad una domanda che mi sono sempre posto senza trovar soluzione, neppure aforistica.
"Forse certe donne non sono fatte per essere domate, forse hanno bisogno di restare libere finché non trovano qualcuno di altrettanto selvaggio con cui correre."
20090929
quasi come se non ci fosse che
E tutta la città
correva incontro a noi.
Il buio ci trovò vicini
un ristorante e poi.
20090928
la poesia sta nei fatti
i comizi alla pescheria. i vinili in saldo. i grembiuli unti. i concerti aperti. le luci della riva che fanno il sesso duro coi riflessi del blu mare. e poi ci sono infiniti rimandi e nuove coincidenze. conoscenze in comune, del comune lucano. e un ricordo febile che non fa male, ma non ancora è miele. il resto è fuori onda, sui grifoni. capogiro, afonia, lacerazioni da fare invidia a cristo nel deserto. i suoi quaranta giorni e le mie quaranta ore. lui però non doveva tornare in macchina. e confucio che fa gli anni, spengo una candela in suo onore. i cessi pubblici e le case sul porto, tifano samp. le bandiere allo stadio e il mio incredulo delirio. abbiamo schiacciato il biscione, papà. non c'è bisogno che cadano gli aerei, ci sono io, che talismano. alla crocerossa chiedo un laccio emostatico. non è per la spada, è sicuro, non è per la spada, ve lo giuro. poi torno al vizio vecchio, quello maligno e controverso. rare volte ritorna, volte rare, e girare. senza pensare.
20090924
chilo-metraggio
20090922
spè.
20090911
20090907
autentico sud'ore
E spiegatemi cosa sia un "obo". l'obo non esiste. è una sgrammatica sentenza significante. che bello. quanti cuori si spezzeranno quella sera, c'è di dice due tre quattro o pure nessuno. perderei in ogni caso qualcosa. o forse prima d'allora avrò già violentato Cupido, frivolo stronzetto. (?)
segui ciò che senti, o ciò che senti non ti seguirà.
20090831
un libro in faccia fa da spunto
Esistono due tipologie di persone carismatiche. la prima tipologia riguarda coloro i quali riescono - grazie alle loro doti dialettiche, ironiche, eccentriche (...), a rimanere il centro dell'attenzione per lungo tempo. sono quelli più conosciuti e che spesso tacciano grida silenziose sputando fuori la gioia e la simpatia che sanno narrare, con una coinvolgente empatia. hanno visto tanto, e tanto parlano, perchè piacevoli sono i loro discorsi se viva è la curiosità di chi li ascolta. poi c'è la seconda tipologia di carisma. riguarda quelle persone assai silenti, che nascondo dentro sè mondi infiniti e gioie ricolme di attesa. sono i più affascinanti. sono quelle persone che riescono a leggere la triste solitudine dei primi. la loro presenza è la pace dei sensi di quei banditi urlanti. loro sono la malattia e la cura dell'eccentrico da strapazzo. vedono tanto e parlano poco. ma sanno amare e soffrire proprio come i primi. la distanza che troviamo tra i due è colmata dallo stridere dei loro contradditori equilibri. parlano la stessa lingua, ma usano grammatiche diverse.
ti darò un appuntamento immaginario e ci troveremo sul confine del mio sogno.
manca poco.
20090828
te l'han detto tutti quanti
20090827
samba
20090826
tout disparaîtra
20090825
ultimo piano (forte)
20090823
"I don't wonder who is right or is wrong"
vedi! non sai il suo nome ma conosci i suoi elementi! sei la donna dell'arte, non la conosci ma ne fai parte! Nel mio monolocale ci vuole fantasia ed un briciolo d'amore. senza saperlo ci siam sempre conosciuti. i nostri discorsi sull'attrito come forma di contatto, sull'odioamore circolare, sul rapporto come patto. sei il colore che dà gioia, l'armonia contro la noia. danzi e balli su te stessa perchè la musica in te è riflessa. conosci quel film e quella canzone, vuoi scherzare? il vino e la droga hanno fetto letale. e la confusione dei sussurri, e la frustrazione di un violento, e l'amore di un vigneto. saccheggiando le mie rime e violentando il mio decreto. prima di conoscerti ero in preda alla sindrome dell'implosione. un vuoto che scoppiava dentro. adesso invece è come un'esplosione, cigolio che preannuncia il più grande dei fragori.
l'acqua fredda di questo fiume puro scorre veloce come goccia sul muro.
e la notte silente, nel buio, si sente.
e poi c'è un piccolo regalo dolce, perchè nell'orecchio adesso c'è una pulce.
pastéis de nata
Enchanté
20090802
sarebbe
20090719
BARare
ho un morbo assai grave, che mi turba e mi perseguita. facendo un breve resoconto delle donne che in quest'ultimo periodo hanno saputo portar festa ai miei sensi o hanno attirato il mio desiderio, non è stato difficile accorgersi del filo conduttore che le lega tutte quante. in primo luogo una forma di pensare contorta. ma forse questo è il motivo per cui ho provato attrazione. in secondo luogo posso sostenere che il loro atteggiamento snob le contraddistingue. un altro aspetto che ahimè non posso che riportare è il loro interesse verso uomini assai più grandi di loro (credendo che alla mia giovane età 10 anni di differenza siano tanti). una ultima e drammatica annotazione riguarda il loro impiego serale. tutte e quattro fanno le bariste. vede, carissimo dottore, non è compito mio analizzarmi (a questo ci penserà lei, che oltre a svolgere un lavoro inutile e strapagato deve anche trovare qualcosa da fare) ma credo di avere qualche strana forma di attrazione verso il bancone del bar. premettendo di non essere mai stato un gran bevitore e di non aver conosciuto nessuna delle quattro sul luogo si lavoro (che strazio se così fosse stato!) devo dirle con sincerità come passo ora le mie serate. appena dopo cena, inpugno il volante della mia automobile e mi dirigo verso la barista più lontana, così da poter lasciare le altre sulla strada del ritorno. dopo 60 km di strada mi avvicino al bancone e faccio finta di non riconoscerla, la saluto e ordino un amaro con il ghiaccio. non mi siedo, ma vado fuori, e la spio attraverso la vetrata. poi aspetto il momento di fare qualcosa, mi aggrego a persone sconosciute o fingo d'aspettare qualcuno. ma finisco con il sentirmi ridicolo e dopo un nuovo amaro vado via, senza pretendere un saluto. sulla strada del ritorno sono felice, perchè ho dato relativa quiete alla mia frenesia. e perchè ho avuto la conferma del mio spiacevole stato mentale. al km 30 devo svoltare verso la città e salutare la numero 2, quello che ho illuso e che non mi sento di lasciare. dopo 25 minuti di ricerca, trovo un glorioso parcheggio sul marciapiede, vicino la stazione e, con l'abitudine di un sacerdote sull'altare, saluto la ricciola che - chissà come - mi aspettava, come quasi ogni sera. io la faccio sentire importante, e dopo tutto quello che c'è stato non le so dire addio, ma questo, mi creda, penso sia solo perchè adoro essere bramato, telefonato, cercato. non posso dirle che sono lì per lei, perchè mentirei. non posso dire che sono lì per caso, perchè sarei buffo e poco credibile. non posso dirle proprio nulla, perchè non ho la più pallida idea del motivo per il quale io sia solo, davanti a un bancone, ad ordinare una birra ghiacciata e a sentirmi rimprovevare. a sentirmi vomitare addosso tutta la verità che già so. che sparisco in continuazione, che uso le persone, che non le rispetto. che le inganno. dice sempre così. allora, convinto che per qualche arcano motivo io mi voglia far del male in ogni caso, esco di corsa dopo aver pagato, perchè penso che, in ogni caso, non sia giusto tormentare una donna che mi rincorre e che mi ha di fronte solo per servirmi (e detto così, caro il mio psicologo, può sembrare buffo, visto poi che le lascio pure la mancia). di ritorno, ascolto alabama song, e credo che la mia seduta settimanale in questo studio debba diventare giornaliera. arrivando dopo una trentina di minuti davanti al terzo bar, il buio è ormai una coperta calda, e la gente fresca dell'estate invade le strade della cittadina. io entro la guardo e subito dopo abbasso lo sguardo senza scompormi. dopo le domande di rito, il capo sala le ricorda l'ordinazione del tavolo tot. io, dopo avergli augurato la morte, mi vado a sedere. una bella ragazza mi si avvicina con professionale gentilezza e mi chiede cosa gradisco da bere. io le rispondo "niente, grazie". poi le guardo il lato b allontanarsi da me, mentre il briciolo di cervello rimasto suggerisce ai miei impulsi che probabilmente non serve peggiorare la situazione (la mia). appena liberatasi dal servizio altrui la "mia" barista si dirige verso di me con la solita birra tedesca. vuole far vedere che mi conosce, che ci tiene. è una ragazza orgogliosa, signor analista, e non vuole farmi vedere quanto la faccio soffrire. ma so che mi vorrebbe stramazzato a terra. e lo vorrei anche io, mi creda, ma mi rendo conto che la mia situazione non è delle migliori. qualche anno fa sognavo di poter scegliere. adesso la situazione è diversa. io scelgo giorno per giorno, ma la mattina dopo non sono certo di aver scelto giusto. è per questo che mi chiamano irrispettoso e maledetto. ma non lo faccio per volontà o cattiveria. cerco di essere vero e sincero. ma dato che non sempre la penso allo stesso modo, lei capirà, molto spesso sembro contraddirmi, dato che l'io di domani non la penserà come l'io di oggi. e perdoni il mio gioco di parole. mi dirgo verso il bagno e penso che forse l'amore non esiste e se esiste dura poco. dura il tempo di una media chiara, mi dico. barcollando, piano piano verso l'uscita, i miei pensieri si fanno artificiosi e confusi, e mi prende come un attacco di malinconia. penso a quale sia la donna giusta, se esista una donna giusta per me. se esista qualcosa che raffreddi il mio malessere imperante. se magari, proprio tra quelle rincorse o che rincorrono, si possa nascondere la divina risposta. allora mi avvicino alla spillatrice ed in punta di piedi mi avvicino alla suddetta barista. smak, un bacio sulla fronte e un "ci vediamo presto". e come sono stronzo, e chi mi credo di essere con un bacio sulla fronte, e perchè mi sono perso nel parcheggio? domande senza una risposta plausibile. ormai sono le ore 2.00 e sarà meglio affrettarsi, onde evitare la chiusura del mio ultimo obiettivo. singhiozzando arrivo come un razzo a cielo aperto nel mio locale numero quattro. devo tenere sempre il fascino dell'uomo solitario, e nascondere il mio stato emotivo e alcolico, mi dico convinto. lei mi sorride, perchè da qualche giorno sono un nuovo cliente. io le sorrido e mi scuso per l'orario, visto che stava per chiudere. vedo nei suoi occhi molta curiosità nei miei confronti, ma non so ancora dire se anche qualche forma di attrazione. settimana scorsa l'ho incrociata ad un concerto, con un uomo di almeno dieci anni più grande, vestito in maniera casual e giovanillima. il desiderio è, a paree mio, come una giostra, e trova nel giro la sua goduria. quando si ferma, e i carillon si possono toccare, tutta l'adrenalina che prima era la linfa di quel desiderio diventa un'anonima serenità, troppo quotidiana per essere speciale. per questo motivo, mio paziente analista, faccio finta di non avere interesse palese verso l'intigante banconiera e la saluto con un cenno di capo furtivo.
vede dottore,
forse i miei problemi dipendono solamente dall'alcol.
e nulla più.
20090716
cry baby. honey, welcome back home
20090707
forse è già mattino e non lo so
20090704
the young man with the carnation
ti ho scritto una canzone che dicono essere bella come le altre ma un pochino più semplice. forse perchè ti ho visto per meno di un'ora e m'hai illuminato da allora. o perchè l'ho scritta in 10 minuti. o forse solo perchè sei bella tu e magari le muse non sarebbero cagate da nessuno senza i poeti, ed i poeti vivrebbero a metà senza di loro. o si impiccherebbero prima della metà.
e pensare che eri brilla alle 11 di mattina. ma non brillavi di solo alcol. e sorridevi ma sembravi volutamente distante. perchè tu conosci questocodestoequello ed io in confronto chi cazzo sono. e dio benedica il gpl e maledica le distanze, pensando che se un pieno costa poco se faccio 3 pieni in due giorni è comunque tanto. e li faccio solo per venire a vedere dove lavori e poi dove abiti, e tu che non ti fai trovare, ed il tuo superiore già mi conosce e il tuo portinaio già mi odia. volevo solo dire che il vento fa giri circolari e che la magnolia è un fiore solitario caratterizzato da una copiosa fioritura estiva. io però ti manderò un mazzo di garofani perchè il destino me l'ha suggerito e perchè i suoi frutti se non mi sbaglio hanno tantissimi semi. quelli che mi servono.
la mancanza tua di me, è il mio campo bombardato. un letargo senza tana, un racconto senza trama.
la mia curiosità, non ha nessun mandato. è esigenza di sapere, se Cupido ha fatto bene.
20090625
una cipollina chiara
20090621
fattore yoko ono
aosta quest'oggi raccoglie il freddo dell'estate e lo concentra in val di sosta, dov'è parcheggiato il mio cuore, il mio grido, il mio ammazzacaffè. hai ragione, hai ragione tu, mi dò e non pretendo lo stesso dagli altri, non so farmi rispettare e sono troppo buono. dici che mi accontento e non devo farlo. ma se stai zitta tutta sera potevi tornare a casa prima. poi lascio parlare il traffico che lui la strada la sa. speriamo prima che l'esate sia finita ecceteraeccetera, spengo la radio e sorpasso un taxi, che se moriremo lo faremo insieme. poi un pavese respiro fa squillare il cellulare. alle 2 dice che si sente 1 e vuole essere 2. io rispondo credendo d'essere un motto ecologista: "ma piantala". e metto giù l'apparecchio senza cellulite. sogno la paraffina che mi pettini i capeli con un ordine chimico e spero di trovare una coperta per l'estate, ora che tornerò a milano, che farà freddo tra le angurie. poi mi chiedo perchè i cani abbaino e da qualche tempo sembrano odiarmi. la risposta è che non amo più, amore mio.
20090616
idi di giugno
quando si chiamava musa
senza catrame, senza graffio, senza briglia.
Della tua carne, figlia d'aria, s'è fatto momento
di gioie, di gole, d'ogni tormento.
Voluttuosa la sera, che gode i suoi orizzonti,
che rizza le onde e sfiora i monti,
acqua sorgiva di un vento procace
tempesta furtiva come silenzio loquace.
Ginestra di rupe, che sazia le fami,
che passa nel sangue e pizzica mani,
caotico spazio che tutto racqueta,
inchiostro di ogni poeta.
20090615
curami
20090607
anni luce
20090531
il grande bluff
20090525
tonsille in fiamme per un sax
mal di gola e febbre assai. tonsille in fiamme. drogato di medicinali. lo xanax vuole calma, il caffè la violenta. la tachipirina lenisce il dolore e la vodka lo tenta. ma la classe non è alchol, per fortuna. live da strapazzo, mischione che sembra mescalina, ragazzi miei quanti siete, quanto fate fiorire il nostro orgoglio! tavoli che ballano e gente in piedi. quel giorno feci bene a non morire. litri sudati e labbra screpolate. quella ragazza guarda troppo. fotografo bianco e nero, che chiederà consigli sull'autopsia dell'anima, sul coraggio dello scrittore. una coccinella d'autore come dono che arriva dalla strada, i complimenti per la trasmissione asciugano la maglietta bagnata. cipolla e aglio disinfestano il cammino. mi mandi un messaggio notturno sul tuo lavoro e sui tuoi mali. sul mio lavoro e sui miei mali. forse il passamontagna rende il viso più vero. con tutte le stronzate che ne seguono, sulla verità criminale. i video erano degno contorno. scrivo senza seguire la cronologia dell'orologio, perchè sono in imbarazzo con la penna e in disaccordo con la notte. devo tornare ad assaggiare la mattina. devo tornare a citofonare e poi scappare. devo tornare a chiederti conforto e confronto. dobbiamo tornare a crederci.
20090517
(pagano) figlio ama haem
Threesome
20090516
eccola di nuovo
20090515
ritardiamo
solo l'assenza sa essere puntuale.
20090512
12 <-> 21
20090504
ciliegio
20090428
verum ipsum factum
la vita è bella, il mondo fa schifo.
BUCA SANTA SO LONG
cosa ne viene fuori da questo lunedì.
Questa pioggia che continua a battere, presuntuosa si lascia cadere, Con l’amaro di un amaro senza ghiaccio, con l’odore di un amore come cruccio. Come bolle di sapone ci facciamo trasportare, ma le bolle di sapone vanno in alto verso il sole Come noi hanno un colore indefinito, come noi hanno un futuro stabilito. Ma le bolle di sapone non le scopri a malincuore, sanno farsi trascinare con il fiato di un bambino, Sanno farsi trascinare dalla brezza del mattino, come bolle di sapone siamo noi. E ti aggrappavi alla camicia mia, con le mani stringevi un’illusione. Ma l’ego vive il vanto e non capiva, ombrello assai minuto se sono due persone. Io invece recitavo come i carmi, come si fa coi sogni Occhi senza scudo e desideri come armi. Il nostro noi che dici loro non sanno capire, il noi più pieno a cui tu non sai ambire E poi c’è l'io che non sa più aspettare definizioni d’unione marginale. E le tue lacrime pesanti, le tue lacrime pesantiq, quelle senza sapone, quelle sì a malincuore Svegliano in me un cinismo criminale, un bisogno che tu non sai saziare. Amici noi, amici chi, amici mai, coi commenti dei presenti, reticenti Un fastidio troppo caldo e troppo vero non può spegnere le rabbie così ardenti. E quei fine settimana che speravo fossero infiniti, sudati, proibiti, che almeno ancora fossero Io non pizzicherò le nubi chiedendo un loro pianto, farò dell’altro, farò dell’altro.
Addio rammarico di tutta la delizia
Addio dolce porzione che smuovevi la mia inerzia
Addio pensiero dorato, dolcezza che ho bramato
Addio amore mio a metà, è questa la realtà.
20090427
giorni a rendere
20090425
farewell
andava morendo come muore la sera.
finiva d'un tratto quello che non c'era,
finiva per sempre una storia non vera.
e così, per una crescita da compiere, andò compiendosi la fine d'una storia mai cresciuta.
20090423
monti sabini
andiamo al mare in macchina io e te, non soltanto io quindi.
andiamo al mare quando mentre gli altri vanno a dormire.
e niente di niente di niente ci toccherà.
20090421
non solo roma piange
Accendo il giradischi che lui la strada la sa.
"Mi manchi tu, la fantasia, il cinema, l'estate indiana. Mi servi tu, un brivido, il ghiaccio nel Campari soda."
"Fumo un'altra sigaretta, perché è facile buttarsi via, respiro e scrivo, tutto quello che mi manca è un'assurda specie di preghiera, che sembra quasi amore."
20090420
abbiamo R.I.P.reso a vivere
R.I.P.
l'arte del riciclo è un'idiozia. forse nella vita è impossibile cambiare, perchè le persone passano ma i problemi restano identici. sono io l'errore, gestore ingordo di mercato dell'usato!
dicevo l'altra volta che il vino sardo è cattivo e che presto tornerò attivo. domenica mattina sono uscito dall'infanzia e come tutti sanno non attraverserò l'adolescenza. ora è maturità grottesca, quella seria che sa di certezza e autostima, che se ben gestita potrà tornare ad accarezzare la meraviglia e lo stupore di una gioventù che mai morrà. fresco, FRESCO, fresco. fiorito, rimbocco i pensieri e mi gratto le tasche. aspettami, non avremo più bisogno dei venerdì per stare appesi ad un desiderio, non avremo più bisogno di una vacanza per verificare la reciprocità. hey! nuovo tutto, tutto è nuovo.
20090419
chakh le
20090418
flop
20090417
Ljubljana
20090412
i rami nell'acqua non fanno ombra
Amen.
20090410
quel punto nero che non se ne va
20090407
d'amarti se non sei
uh, cambiando l'artiglieria...
perchè non ti ho rapita?
milano - torino solo andata
20090329
due strade e nessuna direzione
Perchè non sono nato due?
20090328
cinque & tre
20090326
via cavour dalla testa
20090325
caravan
20090324
genovaventunomarzo
20090322
"venderemo tutti i cuori all'universo"
La luna, e tu, la notte, più bella, che mai.
20090321
Artic 25°
20090320
una porta d'entrata per uscire
20090316
buio marginale
Si spegneranno i teoremi. Si accenderà il faro della visibilità, per terrorizzare Cupido, per ucciderlo con una freccia avvelenata. Palline antistress e lavamani antibatterici. Esci dai miei sogni, lo chiedo in ginocchio. E' corruzione sentimentale. E' poesia d'autore.
Il meteo è il programma più seguito. Metereopatici di convenienza. Che la primavera stia arrivando lo sento dagli ormoni.
Dal balcone la notte parla di un singhiozzo in sospensione e di una vita dalle stelle in saldo. Ho paura. Ho paura. Ho paura.
20090315
e adesso ti chiudo fuori
Un messaggio che non arriva. Echi invadenti di parole passate ma presenti. Parabiago-paranoia torna all'ovile. Come quando un comico azzecca le battute che incendiano il pubblico, così è stato per me saltarti addosso e sentirmi un po' animale nella tua complicità. Ma non basta.
Perché poi, dopo le masturbazioni celebrali, ti domandi: "E adesso?". Perché poi, dopo la grandine riparatoria dell'alcol, ti domandi: "E adesso?". Perché poi, dopo gli appuntamenti settimanali di vana gloria, ti domandi: "E adesso?".
Non basta più la saltuarietà. Meglio chiuderti fuori prima che sia troppo tardi. "Hey Playgirl". Sai benissimo quanto l'assenza danneggi le mie periferiche. Giocare con i miei desideri non appartiene ai tuoi diritti. Come nemmeno farti inseguire. Ahiaiaiaiai cantava.
20090308
"lascia stare il vestito"
Intanto ieri noi altri due abbiamo glorificato la giarrettiera e la benzina da usare per i finti zippo e per incendiare tutti i miei sentieri vuoti. L'autoradio sembrava conoscerci: "non cambiare discorso, dai non scherzare". Non confidarmi desideri e voleri, se non vuoi davvero rischiare d'ottenere quel che cerchi. La casa in comune, la casa in affitto. Quanta responabilità si cela dietro un cambiamento? Perdona la quiete. Questa settimana sfoltirò la barba e laverò l'automobile. Poi sarai mia. O mai.
20090307
5.13
Un altro congedo. Anche questo, fiore fiero dell'egocentrismo di un arrivista che non s'arrende.
20090306
la Martina di Lorenzo
Sette minuti per scegliere il gusto del gelato. Oltre alla stracciatella (punto fisso, che ricorda l'infanzia mai finita), il rosa fresco della fragola invogliava le papille gustative che rincorrevano un'estate anticipata, mentre il verde speranzoso del pistacchio illuminava i miei occhi che da sempre cercano completamento. Se esci con i soldi contati non puoi permetterti tre gusti. Che difficoltà vivere.
Perchè scegliere comporta sempre una rinuncia?
La coda alle mie spalle pareva una folla affamata per la prima volta in una gelateria. Il dipendente sotto pagato e fuori stagione era spazientito. Io mi affretto e con drammatica e poco lucida concretezza esclamo: Stracciatella e... Caffè.
20090305
la ragazza dell'imput
20090304
implodo
Victor
20090303
inopinabile beltà
Quell'aroma e quei lembi delicati, le mani tremole e le socchiuse palpebre, fanno tutt'insieme la prova lampante che l'indipendenza sia solo una vigliacca e troppo comoda consolazione.
20090302
20090301
Bambulè
La sicerità delle azioni che supera quella delle parole. Acta non Verba. Fanculo agli intellettuali e alle canzoni serie. Ma come sei dolce, come sei dolce, come sei dolce. Bisogna dirlo.
20090228
¿ Es peligroso bucear aqui ?
Discorsi spagnoli ebbri di San Gria sostituiscono quelli milanesi del San Buca. Proteggete le parole dell'amore che esonda e irradia, proteggete le donne incinte e i miei sguardi di confuso imbarazzo. Proteggeteci tutti. Proteggete gli amori finiti e quelli finti, proteggete le mature ansie e i ricordi di questa vita giovane. Proteggeteci tutti.
Gaudì, l'LSD e i baffi di Mirò. Case-chiuse sempre aperte e preghiere a pagamento. Folli di parco: siesta perenne di saggezza. Flauto traverso per le membra, fiuti alcolici e fiumi di singhiozzi. Che dolore. Valanghe di libidine compressa. Se si vuole smettere di giocare bisogna mettersi in gioco.
Vulva di ghiaccio, non ti accompagnerò più a fumare.
Poi le carte ci portano al porto, le luci del cielo lasciano spazio a quelle elettriche. Fasulle come le mie pretese rossoblù.
20090218
scegliere: privilegio infame
Destino che hai portato tutta questa grazia, spingine un pò verso giorni lontani, verso i giorni che saranno di magra. Sono solito esser fascinoso nelle prime parole - incantatore di serpi - e amabile immagine fin dai primi sguardi. Poi - con puntualità - eccomi a rincorrere. Ma guardami ora, prima di incalzare, mirabilmente rincorso. Fiore raro, conteso, idealizzato.
Quante siete adesso? Briciole d'oro sul mio cammino, ho due mani per raccogliervi, ma una sola tasca per riporvi.
20090217
diciassette febbraio
ora che lontana, fresca, notturna, libera, fumatrice e vogliosa
ti ripresenti nella mente per colpa del calendario,
ricorda quegli occhi tristi che amavi tanto,
lo sguardo da delinquente che nessun'altro potrà mai avere,
l'armonia incostante e perfetta che il nostro amore era.
20090215
riassunto
20090214
quattordici febbraio
20090213
finalmente abbiamo vibrato al buio
Infatti mi guarda e si sveste.
(onda fresca dopo tormenta funesta)
salvataggio in corso
Ma tu, talento d'oro, non sprecare i giorni dentro al condizionale, non ascoltare ancora quelle voci d'esilio, fa fiorire il mondo e crea strabilio.
Ella chiuse il libro senza piangere.