20090616

quando si chiamava musa

Oggi il mio cielo brilla, di luce e meraviglia,
senza catrame, senza graffio, senza briglia.
Della tua carne, figlia d'aria, s'è fatto momento
di gioie, di gole, d'ogni tormento.
Voluttuosa la sera, che gode i suoi orizzonti,
che rizza le onde e sfiora i monti,
acqua sorgiva di un vento procace
tempesta furtiva come silenzio loquace.
Ginestra di rupe, che sazia le fami,
che passa nel sangue e pizzica mani,
caotico spazio che tutto racqueta,
inchiostro di ogni poeta
.