20090928

la poesia sta nei fatti

di zafferano i caseggiati contro i verdi germogli del mattino, sotto il cabralino azzurro, sopra il saturo color del flusso.

i comizi alla pescheria. i vinili in saldo. i grembiuli unti. i concerti aperti. le luci della riva che fanno il sesso duro coi riflessi del blu mare. e poi ci sono infiniti rimandi e nuove coincidenze. conoscenze in comune, del comune lucano. e un ricordo febile che non fa male, ma non ancora è miele. il resto è fuori onda, sui grifoni. capogiro, afonia, lacerazioni da fare invidia a cristo nel deserto. i suoi quaranta giorni e le mie quaranta ore. lui però non doveva tornare in macchina. e confucio che fa gli anni, spengo una candela in suo onore. i cessi pubblici e le case sul porto, tifano samp. le bandiere allo stadio e il mio incredulo delirio. abbiamo schiacciato il biscione, papà. non c'è bisogno che cadano gli aerei, ci sono io, che talismano. alla crocerossa chiedo un laccio emostatico. non è per la spada, è sicuro, non è per la spada, ve lo giuro. poi torno al vizio vecchio, quello maligno e controverso. rare volte ritorna, volte rare, e girare. senza pensare.