20090707

forse è già mattino e non lo so

eccola, che sorpresa mi scruta, tra caffè e sambuca, si ricorda e si muta. io che mastico le labbra, che sopprimo la rabbia e che ascolto moana. la moana che conobbe pure l'ottavo re di roma. però qui siamo a milano. ed è come temevo, così come m'aspettavo. fuori è meglio. meglio non saperlo. quello mette la mia musica, quella che metterei anche io, pezzo di merda. fabbricando case, lullaby, tenax. poi c'è pure contessa e solitary beach. roba strana e ricercata dentro una tensione scenica. lei che cerca un bacio e tu che nemmeno la guardi. da grande l'uomo si fa bello e piace alle donzelle. ma 13 anni di differenza sono tanti e lei non lo saprà mai. di quello che il potenziale avrebbe fatto di noi. ma la sua vela è spinta da un vento adulto e maturo. conosciuto e mondano. io invece sono spettatore ed annuso le rose, le loro canzoni, le loro atmosfere. emilio il robottino suona il game boy e canta poesia elettronica, mentre lei muove i capelli d'ossigeno e canta ad occhi chiusi. il festival del synth. con l'h finale. tenax tenax tenax. che bravi che siete, poi m'invitate a roma per un dj set ed io mi illumino d'immerso. dentro un futuro da costruire e con qualche conoscenza in più. ci cacciano fuori dal locale perchè l'odore della magnolia nell'aria non c'è più. e non ci sei neppure tu.